IL CAFFE’
Il caffe è la bevanda più popolare al mondo. Per noi Italiani è un vero e proprio rito, gli Americani ne vanno matti, è apprezzato in tutte le latitudini. C’è chi lo prende amaro, chi molto zuccherato. Chi lo gradisce ristretto, corretto o macchiato. Chi lo chiede in tazzina di vetro, chi lo beve tutto di un fiato per poi correre in ufficio… Ma cos’è il caffe ?
Il suo nome deriva dall’arabo “qahwa” (ciò che solleva), poi trasformato in “kahvé” diffondendosi nell’area Araba, per espandersi infine in Europa e nel mondo, diventando Caffè, Coffee, Café, Kaffee, ecc.
Le leggende
..sulla sua scoperta sono tante. Da Elena Di Troia che sembra intrattenesse i suoi ospiti offrendo loro il “nepente – la nera bevanda degli Dei”, a quella del pastore etiope Kaldi che notava le sue capre “agitate” dopo averne masticato le foglie. A quelle cristiane che chiamano in causa Mosè, o musulmane che coinvolgono Allah, fino quelle più verosimili come l’incendio di un bosco in Abissinia che avrebbe svelato accidentalmente agli esseri umani l’aroma delle bacche tostate. Ma tornando alla realtà, ciò che è certo è che il suo profumo inconfondibile accompagna le giornate dell’uomo da sempre ed a qualunque latitudine.
Il caffe
è un arbusto sempreverde del genere Coffea, della famiglia delle Rubiacee, originario dell’Etiopia.
I suoi fiori, dal profumo di gelsomino, sono bianchi e fioriscono per pochi giorni prima di appassire. Hanno in sé organi di riproduzione maschili e femminili e poche ore dopo essere sbocciati, vengono impollinati. I suoi frutti, le “drupe”, crescono sui rami disposti simili alle ciliege o alle olive e sono di un colore intenso, per lo più rosse e a volte gialle. Al loro interno custodiscono il seme, solitamente diviso in 2 parti accoppiate, che poi diventerà il nostro caffè. Nei grappoli di drupe ne troveremo di diversi tipi, in base ai vari stadi di maturazione e/o con difetti come qualunque altro frutto.
LA COLTIVAZIONE
Coltivato nella fascia tropicale di tutto il mondo, dove le precipitazioni sono abbondanti, il caffè attecchisce dai 500 ai 2000 mt s.l.m. Migliora la sua qualità con l’altezza su qualunque terreno, migliore quello vulcanico, su arbusti spontanei, semi-coltivati o coltivati in batteria, in posizione ombreggiata o a pieno sole. E ancora: se ne può ottenere da uno a cinque raccolti in una stessa annata, effettuati con il picking, ovvero cogliendo solo le drupe mature a mano, una per una, o con lo stripping. Ovvero strappando velocemente tutte le ciliegie dai rami, con movimento dall’interno verso l’esterno (ottenendo drupe mature, drupe secche, drupe marce, fiori e rami). Ancora in modo meccanico, passando sopra i filari di piantagioni in “batteria”, con macchine che scuotono gli arbusti, facendo cadere le ciliegie. Tolta la polpa, con metodo naturale o a secco, e stoccato in sacchi di juta da 60/70 Kg, viaggia su grandi navi per giungere nelle torrefazioni di tutto il mondo. Qui viene pulito, selezionato, tostato, eventualmente macinato, imbustato e messo a maturare per circa 30 gg. Finalmente arriva al Bar, in Casa, in Ufficio… Ovunque in tutto il mondo per una piacevole pausa possibilmente in compagnia.
Ma allora, in un percorso così complesso, che parte da coltivazioni così lontane da noi, come districarsi?
Qual è il segreto per un caffè Espresso Italiano che conservi la tradizione, ma che sia giovane e moderno, gradito da consumatori internazionali, che faccia bene alla salute: